5 cose da sapere prima di partecipare alla Spartan Race

5 cose da sapere prima di partecipare alla Spartan Race

L’anno scorso, quando Reebok mi ha contattata per invitarmi alla Spartan Race di Milano, mi sono buttata nell’esperienza a capofitto. Nel vero senso della parola.

Sono arrivata al giorno della verità allegramente impreparata, con tutta l’incoscienza di quella che non ne voleva sapere di rovinarsi la sorpresa.

Nel tragitto dal parcheggio al campo di battaglia (come altro lo vorrai mai chiamare?) ho iniziato a vedere tutta questa gente ricoperta di fango dalla testa ai piedi e mi sono ritrovata a pensare: i soliti fenomeni.

Dopo, molto dopo, ho capito.

Cominciamo dalla fine. Cosicché tu possa arrivare alla tua prima – o prossima – Spartan Race con quel briciolo di consapevolezza che potrà evitarti – per esempio – di strapparti i leggings su una chiappa a inizio percorso e chiederti per tutta la durata della gara quante persone ti stanno fissando il posteriore (been there, done that).

 

1. Ci sarà fango. Molto fango. Moltissimo fango. Ripeto: FANGO.

Questa è la situazione post gara: la mia simpatica squadra (composta da Andrea, Valentina, Artemisia, Paolo e Alessandra) emerge dall’ultimo ostacolo totalmente ricoperta e farcita di fango, dalla testa ai piedi.

Come mai?

Ogni Spartan Race è diversa dall’altra ma il fattore fango, come avrai forse intuito, è fisicamente inevitabile.

Nel nostro caso, dopo circa 30 secondi dal via ci siamo dovuti buttare in svariate buche d’acqua – indovina un po’? – piene di fango. Un’esperienza rinfrescante ma lievemente sporchevole. Ed è qui che mi sono strappata rovinosamente i leggings (achtung: rocce appuntite e ramoscelli vari sono insidiosi quanto invisibili).

E al termine del percorso ci ha accolto un lunghissimo sterrato da affrontare strisciando sotto al filo spinato, con dispiego di pompe d’acqua che mantengono ben bagnato il terreno in modo da generare – lo avresti mai detto? – TANTO, tantissimo fango. Allego reperto fotografico che testimonia il primo dei due (!) tracciati con il filo spinato, quello breve dove il fango era ancora discretamente asciutto. Solo per farti capire che strisciare NON è un optional per gli amici di Rambo.

Ora penso che la situazione fango ti sia più chiara.

 

2. Dovrai trasportare tronchi, correre tra i rovi e arrampicarti come una scimmia, SORRIDENDO

Alla Spartan Race si fa effettivamente parecchia fatica, anche se sei parecchio allenata come me. I tratti di corsa si alternano agli ostacoli e alle prove, di tutti i tipi.

Se come me sei una bambina degli anni 80, forse ti ricorderai il giochino arcade Track & Field, quello delle olimpiadi. A un certo momento compariva il giavellotto e se lo scagliavi male poteva tornarti giù con una bestia infilzata. Ecco, è più o meno quello che ho pensato io in questa situazione:

 

Se soffri di vertigini, preparati a ritrovarti sospesa a un’altezza che ti piacerà poco.

Se ami le catene, potresti cambiare idea quando te ne ritroverai una molto grossa al collo e dovrai portarla a spasso con te, in salita, per un bel po’.

Se non ti fanno mai male i muscoli perché il tuo livello di allenamento è ormai oltre lo stimolo del dolore ti avverto: il giorno dopo sarai pieno di graffi e lividi, e ti faranno male i muscoli. Perfino io ho dovuto capitolare.

Se odi correre, dovrai farlo in mezzo al bosco, rischiando di inciampare a ogni passo.

Se hai paura del fuoco…

4. Se hai paura del fuoco, preparati a saltarci sopra. Fuoco cammina con me.

Questo è fuoco posticcio, giusto per la foto pre gara. Però alla fine del percorso potrebbe esserci sul serio e in tal caso lo devi superare con un balzo felino.

No panic: dopo tutto quello che hai fatto, ti garantisco che non te ne accorgerai nemmeno.

 

5. Lavarti? Insomma, più o meno. E qui torniamo al fatto del fango.

Tornando indietro, questa è l’unica vera cosa che avrei voluto sapere prima. La Spartan Race, lo dice la parola stessa, è spartana… fino alla fine: quindi le docce non sono previste. Potrai usufruire al massimo di una sommaria pompa d’acqua congelata che troverai piacevolissima, quantomeno dopo i chilometri di coda che avrai fatto per guadagnare il tuo turno.

Ti consiglio vivamente di metterti il costume da bagno sotto alla tua tenuta da gara perché viceversa ti ritroverai in mutande in mezzo a tutti: fatti tuoi se sei un uomo, io da fanciulla mi sento meno disinvolta. Non ricordo di essermi mai prodotta in un capolavoro di contorsionismo pari a quello dell’anno scorso per tentare di liberarmi dal fango e sistemarmi alla meglio.

Non dimenticare di portare molte buste di plastica per ciò che resta dei tuoi vestiti e preparati: non ti ho ossessionato con il fatto del fango a caso. Io, per cercare di eliminarlo dalle scarpe prima di metterle in lavatrice, ho intasato il cortile condominiale provocando un’alluvione di detriti con la pompa del giardiniere.

Quando ci metterai ore e ore di olio di gomito per cercare di liberarti da tutto quel fango, senza riuscirci, pensami. Ti voglio bene anch’io.

 

 

Ci vediamo alla Spartan Race Milano 2017!



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