Vacanze in bicicletta: in Veneto lungo la Ciclabile del Piave

Vacanze in bicicletta: in Veneto lungo la Ciclabile del Piave

Quando le vacanze sono lontane, ricordati che c’è sempre il weekend e sei in Italia: e se avessi bisogno di una mano per scegliere dove dirigerti, io ti direi senza dubbio di scappare in Veneto. Possibilmente, in sella a una bicicletta.

Se un po’ mi segui, senz’altro me l’avrai già sentito dire: per me il Veneto è la Regione più Bella del Mondo (da qui in poi, per brevità, RPBDM).

Permettimi ancora un po’ di sano campanilismo: da personcina nata e cresciuta nella RPBDM, che oggi vive lontano-lontano (nell’esotica Milano) sono molto orgogliosa di supportare tutte le iniziative che aiutano a conoscere meglio i miei luoghi delle radici e del cuore.

E quella di cui voglio parlarti oggi è qualcosa di più di un’iniziativa: è un viaggio lungo 220 km che ti permetterà di scoprire alcuni tra i luoghi più magici, ma forse non ancora così celebri, della RPBDM in modalità lenta ma inesorabile. Perché parlare di Venezia, Verona, le Dolomiti, il lago di Garda e tutte le altre località più conosciute è troppo facile: c’è tanto altro da esplorare, magari in bicicletta.

Signore e signori, è nata la Ciclabile del Piave: 220 km di storia, arte e tradizione cultura da percorrere in bicicletta lungo il corso del fiume Piave, attraversando le province di Belluno, Treviso e Venezia. Dalle Dolomiti al mare.

Già che ci siamo, io non mi perderei l’occasione di mangiare e bere molto bene: tanto poi si pedala, giusto?

 

 

Io ho percorso una buona parte dell’itinerario in 3 giorni, grazie a un press tour organizzato per la presentazione del progetto, ma da vedere c’è davvero tanto: tra chiese e musei, castelli e abbazie, siti della Grande Guerra e paesaggi incantevoli, si potrebbe organizzare una vacanza di due settimane. Ma anche un weekend di assaggio rende decisamente l’idea.

Oggi la Ciclabile del Piave è già interamente percorribile, anche se alcuni tratti sono in fase di completamento. Non tutto il percorso è riservato alle biciclette ma non ci si sente mai in pericolo, anche quando è necessario condividere la strada con le automobili.

E se ti spaventa l’idea di pedalare a lungo, o se pensi di non avere la bici giusta per affrontare un viaggio in sella, ti consiglio di noleggiare una e-bike a pedalata assistita (tramite il sito Rentebike puoi ritirarla in una città e riconsegnarla in un’altra, al termine del viaggio):  è un’ottima soluzione sia che tu sia un’anima sportiva come me o una persona poco allenata. Scegli tu quando fare fatica e quando utilizzare il motore: e anche muoversi in gruppo diventa più facile.

Per finire ecco un po’ di consigli di viaggio, suddivisi per provincia: non ti resta che partire!

 

Belluno, la “Porta delle Dolomiti”, è una gran bella città incorniciata da splendide vette.
Vale la pena visitare anche il Museo Civico di Palazzo Fulcis. Se decidi di partire da qui, potrai pedalare seguendo strade a bassa percorrenza e la ciclovia in direzione Sedico. Lungo la strada, se ti viene fame fermati alla Locanda alla Stazione di Ponte nelle Alpi (ci puoi arrivare anche in treno, caricando la bici).

 

La piccola Chiesa della Santa Croce di Pialdier (Trichiana, BL) ha un bellissimo affresco di Paris Bordon.

 

Mel (BL), inserito tra i borghi più belli d’Italia, è un delizioso paesino dove fare una sosta. Uno di quei posti dove pensi di infilarti per sbaglio a casa di qualcuno e ti ritrovi in un palazzo storico dove puoi anche fermarti a dormire.

Proseguendo di paese in paese, si arriva a Lentiai (BL) dove puoi visitare la Chiesa Arcipretale di Santa Maria Assunta, che ha un prezioso soffitto a cassettoni dipinto da Cesare Vecellio.

 


Oltretutto, se ti trovi da quelle parti, non puoi non fermarti a mangiare (e volendo anche a dormire) all’Agriturismo Bon Tajer: è tutto ottimo. Inoltre, per quanto la RPBDM sia giustamente famosa per i suoi ottimi vini, io un saltino alla Birreria Pedavena lo farei: soprattutto per dissetarti con le birre alla spina in edizione limitata. Notevolissime.

 

La piazza di Feltre (BL) è un capolavoro e pure il panorama non scherza. Qui le cosa da vedere sono talmente tante che ti consiglio di dare un’occhiata qui.

 

Inutile dire che nel trevigiano il vino la fa da padrone (beh, anche nel resto della RPBDM non scherziamo). Ti consiglio vivamente riempirti gli occhi e il cuore con i panorama dei colli di Valdobbiadene

 


… e la pancia con uno spuntino fatto rigorosamente all’Osteria senz’oste. Cos’ha di particolare questo luogo? Beh, lo dice la parola stessa: l’oste non c’è. Entri, prendi una bottiglia di vino e qualcosa di mangiare, paghi alla cassa automatica e – dopo una bella passeggiata nella vigna – ti accomodi su un tavolino con vista strepitosa. La foto del panorama precedente è stata scattata proprio lì!

 

A Vidor (TV) c’è l’Abbazia di Santa Bona.  Non hai anche tu voglia di fermarti a leggere tutto il giorno nel suo chiostro?

 


Il sentiero della Grande Guerra ti condurrà all’Isola dei Morti, un piccolo lembo di terra nel comune di Moriago della Battaglia (TV): un tempo è stato teatro di eventi drammatici, oggi un piccolo paradiso da osservare in silenzio.
Non lontano da qui, nella zona di Sernaglia della Battaglia, troverai l’Oasi di Fontane Bianche con il suo percorso ecologico che ti porterà in mezzo alle risorgive dove l’acqua sgorga a una temperatura costante di 10° (io ci ho immerso le gambe: effetto anticellulite garantito!)

 

Sosta a pranzo perfetta: a Susegana (TV) c’è la tenuta Borgoluce che produce vino, carni, salumi, latticini, olio e chi più ne ha più ne metta. Menzione speciale, oltre al vino e al notevole hamburger della foto, alla sopressa (il nostro salume orgoglio regionale) e ai formaggi.

 

Alla provincia di Venezia dedicherò un itinerario a parte, perché qui gioco in casa: un po’ perché ci sono nata, un po’ perché questa volta non abbiamo avuto il tempo di girarla in lungo e in largo. Ma già fin d’ora ti posso anticipare che anche Ernest Hemingway se n’era innamorato, al punto da autodefinirsi un “ragazzo del basso Piave”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E per finire, anche se la ciclabile del Piave non passa di qui, se ti trovi in zona promettimi che visiterai Portogruaro, la città del fiume Lemene: questa è la mia città.

 

Sito ufficiale di Visit Piave: www.visitpiave.com

 



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